Happening dei giovani 2017

Erano più di 300 i giovani provenienti da diverse parrocchie dell’Arcidiocesi, che si sono incontrati a Materdomini di Caposele per vivere il loro “happening”. Una giornata nel segno della festa, della preghiera e della riflessione vissuta anche grazie ai contributi di don Ivan Licinio, vicedirettore del Santuario di Pompei e dell’Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo, S. E. Mons. Salvatore Ligorio. Oltre a quello del responsabile diocesano di Pastorale Giovanile, don Carmine Lamonea.
I ragazzi dopo un momento di accoglienza si sono ritrovati ai piedi della statua di San Gerardo Maiella, patrono della Basilicata e dei giovani lucani, per vivere un momento di preghiera ispirato dalle parole di San Giovanni Paolo II.
All’interno del Santuario, don Ivan ha tenuto la sua relazione incentrandola sul tema: “Maestro dove abiti?”
«Qualche volta – ha detto – la vita ci fa paura perchè non conosciamo la strada. Dobbiamo intraprendere il nostro cammino, ma dobbiamo stare attenti a non prendere strade false. I discepoli nel Vangelo si fidano del Battista che gli indica la strada giusta che è Cristo».
«Oggi ci sono tante vie: quella senza pedaggio, la strada lunga e l’autostrada che ci dà più certezze e sicurezze». «Una sola – ha aggiunto don Ivan – è la strada maestra quella cioè che ci fa fare una inversione a “U”. U come umili, umanità, unici agli occhi di Dio e “u” come uniti a Lui». E’ Gesù sulla croce rende visibile e presente questa inversione. «Quello che agli occhi del mondo è un fallimento, per noi deve essere la via maestra. Questo mondo – ha concluso – ha bisogno di essere invertito e lo potete cambiare solo voi».
Sulla stessa scia, l’omelia dell’Arcivescovo Ligorio che prende come esempio la figura di Zaccheo. «Quando leggiamo che è basso di statura, il Vangelo ci dice che non ci sappiamo stimare. Dio ci ama e posa il suo sguardo su di noi. E’ Gesù infatti che per primo alza gli occhi su Zaccheo e gli dice: “Oggi voglio venire a casa tua”. L’invito che oggi faccio a voi giovani è proprio questo: come Zaccheo apriamo le porte del nostro cuore, fissiamo lo sguardo su di Lui e lasciamoci inondare dall’amore di Dio». L’Arcivescovo ha esortato i ragazzi a rispondere alla chiamata di Dio così come fece San Gerardo Maiella che disse: “Vado a farmi Santo”.
«Non sciupiamo – ha concluso – il dono che Dio ci ha fatto perché Lui ci ama».
Nel pomeriggio dopo un momento di festa i giovani si sono divisi in gruppi e hanno riflettuto su quanto ascoltato da don Ivan e l’Arcivescovo Ligorio. I ragazzi si sono poi recati nella vecchia Basilica per vivere un momento conclusivo sulla tomba di San Gerardo Maiella.