La Domenica ESCAPE='HTML'

ultima modifica 17 maggio 2020

VIª dom Pasqua

BUONA DOMENICA RESPONSABILE

Il tempo trascorso in casa, bisogna trasformarlo in bene. Davanti a noi abbiamo un’estate 
importantissima: non sprechiamola. Siamo tutti liberi finalmente, ma liberi di fare cosa? Liberi di 
cambiare vita, liberi di tornare ad essere come prima, forse peggio di prima o liberi invece di 
essere migliori? 
Trasformiamo il tempo trascorso in casa, in bene. Ma come? Iniziamo dalle mascherine.
Sappiamo tutti perché metterla quando siamo per strada. E perché allora qualcuno non le mette? 
Mettere la mascherina e stare a distanza di sicurezza significa vivere la responsabilità a cui tutti 
siamo chiamati. 
Dobbiamo trasformare il tempo trascorso in casa in azioni responsabili, oggi più che mai.
Nella seconda lettura di oggi, San Pietro dice che dobbiamo rispondere (responsabilità deriva 
proprio dalla parola rispondere) della ragione della nostra speranza con dolcezza, rispetto e retta 
coscienza. Dobbiamo avere una condotta buona in casa e fuori casa, per strada e tra la gente, 
aiutare gli anziani i bambini e i giovani e non dobbiamo sprecare questo tempo di ritrovata libertà. 
Possiamo ritornare fuori si, ma sempre con la mascherina cioè con responsabilità 
proteggendo noi e gli altri dal contagio. Oggi la mascherina è diventato il nuovo simbolo della 
Fortezza, uno dei 7 doni dello Spirito Santo, cioè simbolo di quella forza che ci aiuta ad essere 
impermeabili al male, vittoriosi cioè senza cedere dinanzi ai suoi attacchi. 
Oggi viviamo un tempo in cui dobbiamo sostituire i nostri sorrisi coperti dalle mascherine 
con i sorrisi che solo Dio vede in noi e negli altri e che i maligni non riescono a vedere come dice 
sempre San Pietro nella seconda lettura di oggi.
Dobbiamo trasformare il tempo trascorso in casa in bene e rendiamo quest'estate diversa 
dalle altre. Impegniamoci a fare qualcosa di bene, qualcosa che non abbiamo mai fatto fino ad ora 
ma sempre con la mascherina, sempre con responsabilità. 
Togliamo le maschere dalla nostra vita e impariamo ad usare la mascherina cioè impariamo 
ad usare responsabilità e rispetto per se stessi e gli altri. 
La mascherina rappresenta anche la nostra sofferenza nascosta e che nessuno vede a parte 
Dio, quella sofferenza che sopportiamo proprio perché operiamo il bene e di cui parla ancora San 
Pietro nella seconda lettura: meglio soffrire operando il bene che facendo il male.
Aiutami Signore a capire se sto operando bene. 
Aiutami Signore a sopportare la mascherina e quelle sofferenze nascoste, causate dal bene 
e dall’osservanza dei tuoi comandamenti. 
Aiutami Signore a capire che mettere la mascherina oggi è già operare il bene.
Aiutami Signore a non fare il male che già conosco. 
Aiuta Signore a vivere con dolcezza, rispetto e retta coscienza.

Buona domenica responsabile a tutti.

don Carmine

Vª dom Pasqua

BUONA DOMENICA E AUGURI A TUTTE LE MAMME

Dinanzi ai suoi discepoli Gesù rivela apertamente ciò che da tempo avrebbero dovuto scoprire: Gesù è l’unica via che porta alla vita vera. Per questo a Tommaso che gli chiede la via risponde: Io sono la Via, Verità e Vita.

La Sacra scrittura è piena di strade, di vie, di cammini. I primi cristiani sono chiamati proprio “quelli della via”.

Qual è la via indicata da Gesù? È la via della lavanda dei piedi, fatta vedere pochi minuti prima proprio lì, nel  cenacolo, nell’ultima cena.

Qual è la verità? “Che cosa desidera l’uomo più fortemente della verità?”, si chiedeva Sant’Agostino. E la verità per i cristiani, è una persona: Gesù Cristo.  E per noi, schiacciati tra relativismo e fondamentalismo, cosa è verità? Viviamo un contesto culturale piuttosto schizofrenico

Da un lato sembrano avere seguito I FONDAMENTALISTI, ossia coloro che dichiarano l’esistenza di una “verità contro” qualcuno.

                Per il fondamentalista il mondo è diviso così:

A) Quello che dico io è VERO.
B) Quello che dici tu è FALSO.

Dall’altro invece abbiamo la “dittatura dei RELATIVISTI” che dice: non esistono cose vere per tutti; è vero ciò che credo io e quello che credono gli altri non mi interessa.

                Per il relativista Il mondo è diviso così:

A) Quello che dico io è VERO.
B) Quello che dici tu è VERO.

E poi ci sono i CRISTIANI che dicono questo: Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no. [EDITH STEIN]

Per il cristiano il mondo si può unire così:

A) Quello che dice Cristo (perché Egli vive) è VERO. O meglio: Cristo è la Verità perché la verità consiste in un modo di essere, un modo di essere che dà luce, dà calore, è coraggiosa, amabile tenera e genera gioia, quella vera appunto!

Qual è la vita? Gesù è la vita perché è colui che ci fa vivere. Cristo è la vita perché è presente nella mia vita, la sposa la mia vita nelle mie situazioni diverse e anche contrastanti: amare e sbagliare, credere e dubitare, vincere e perdere, ridere e piangere, gioire e soffrire. Più c’è Dio in me e più la mia vita sarà vera, autentica e procederà nella direzione, nella via giusta.

Noi desideriamo nella vita svariate cose, ma ogni realtà che desideriamo è un nome diverso che diamo alla gioia.La vita allora è legata alla verità e la verità è la via che ci conduce alla gioia. Vi auguro di scoprire e riscoprire ogni giorno la verità dell’amore, la felicità di amare perché amati, amati dal Cristo, Via, Verità e Vita. Buona domenica a tutti e auguri a tutte le mamme (biologiche e non solo) che ci rendono felici con il loro amore. Don Carmine.

IVª dom Pasqua

Datevi al meglio della vita!

            Oggi è la Domenica del Buon Pastore e celebriamo anche la 57ª Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni. Cristo è il Buon Pastore e per l’antico oriente il pastore non è soltanto un responsabile giuridico di un certo numero di animali. Il pastore è colui che condivide con le pecore tutto: la sete, il cammino, le soste, il tempo, il sole infuocato, il freddo della notte.

            Una delle porte del tempio di Gerusalemme si chiamava proprio “La porta delle pecore”. Per questo Cristo si identifica sia come il Pastore ma, come in questo brano, proprio come la Porta. Cristo è la Porta perché lui stesso è il tempio, lui ci permette di incontrare veramente il Padre.

            Ci sono inoltre In questo brano diversi verbi “pastorali” che costruiscono la Chiesa.

Gesù è una porta e non un muro. Cristo è una porta aperta per farti entrare e uscire in piena LIBERTÀ.
Il pastore chiama per nome, perché mi conosce bene e perché ogni pecora è unica ai suoi occhi. Unici ed irripetibili. Unici da amare e unici per le cose che potremmo realizzare se scopriamo la nostra vocazione perché essa ci renderà veramente LIBERI.
Cammina innanzi perché così le pecore sono sicure: Cristo non ci indica sentieri che non siano già stati battuti da Lui e noi vogliamo seguirlo LIBERAMENTE.
Cristo  è colui che apre il cammino per lasciarti poi LIBERO, spinge fuori le pecore perché è un pastore di libertà e non di paure.

           Il brigante invece è un ladro e qui i verbi diventano verbi che uccidono la Chiesa perché il brigante non ha a cuore le pecore ma se stesso. Il brigante si nutre del latte, ammazza le pecore e non le porta al pascolo. Oggi nella liturgia è presente il salmo 22, il salmo del Buon Pastore ed esiste una tragica dissacrazione fatta da un poeta americano drogato che dice così:

           "L'eroina è il mio pastore, ne avrò sempre bisogo. Mi conduce ad una dolce demenza, distrugge la mia anima. Mi conduce sulla strada dell'inferno per amore del suo nome. Sì, anche se camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male, perché la droga è con me. La mia siringa e il mio ago mi portano conforto...".

            I falsi pastori sono sempre in agguato, possono anche esercitare un certo fascino su di noi e seminano corruzione e morte. I pastori veri (tutti gli educatori cristiani che incontriamo sul nostro cammino chiamati ad essere tali nella Chiesa di Cristo) sono colo che diventano per noi una porta spalancata verso la LIBERTÀ, quella vera, quella che mi da vera gioia.  

            Cristo che è la Porta spalancata verso la vera liberta.                                                                            Cristo è il buon Pastore che mi aiuta a vivere pienamente la mia vita..                                                  Con Cristo la mia vita si riempie di opere che non moriranno mai più e come ci dice papa Francesco nella lettera ai giovani dell’anno scorso dal quale è stato estratto il titolo della 57ª Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni.:

            “Vivete! Datevi al meglio della vita! Aprite le porte della gabbia e volate via! Per favore, non andate in pensione prima del tempo” (Christus vivit 143).

Buona Domenica del Buon Pastore a tutti.

IIIª dom Pasqua

I GIOVANI, PELLEGRINI DI EMMAUS, PER

ASCOLTARE ANNUNZIARE ACCOMPAGNARE

Testo

Questi 2 discepoli vanno via da Gerusalemme verso Emmaus. Gerusalemme rappresenta purtroppo una promessa tradita, una lotta in cui hanno investito e alla fine sono rimasti delusi.

Questi 2 discepoli discutono fra di loro animatamente: praticamente parlano con superficialità di alcuni fatti di cronaca. Dicono parole che non concludo nulla. È un po' come quando andiamo sui social e ci andiamo senza approfondire. Rischiamo di rinfacciarci cose dette e ridette e senza la giusta attenzione. Fanno così anche questi 2 discepoli. Gesù li rimprovera amorevolmente e gli dice: stolti e lenti di cuore cioè senza un pensiero che vado a scavare il senso di ciò che accade. Oggi il Signore Risorto rimprovera la nostra superficialità e lentezza. I loro occhi sono appunto superficiali perché hanno un cuore impigrito e il Signore Gesù si avvicina ma purtroppo rimane uno sconosciuto, come appunto tutte le volte che per il nostro cuore apatico non riusciamo a vedere il Cristo che è vicino e rimane invisibile: un noto sconosciuto. Ma proprio in questo momento il Signore Gesù parla loro e ricostruisce nei loro cuori la speranza. Andare a messa significa costruire la speranza: speriamo presto di ritornare a messa per ricostruirla oggi più che mai.

Il Signore Gesùa questo punto  fa come se dovesse andare oltre e si lascia invitare: "resta con noi perché si fa sera" gli dicono i discepoli e il Cristo, questo sconosciuto, spezza il pane. Il Cristo viene riconosciuto nelle cose della vita, nello spezzare il pane, se  viviamo la condivisione con qualcuno e quello sconosciuto diventa parte della nostra famiglia come fratello. Il Signore Gesù viene riconosciuto tutte le volte che condividiamo la nostra vita con gli altri. La Risurrezione entrata dentro le cose di ogni giorno e allora a questo punto da questo momento i due discepoli si mettono in cammino e vanno a Gerusalemme. Dall'ascolto del Cristo ecco che partono e vanno ad annunciare il Signore Gesù che per primo li aveva ascoltati accompagnati e aveva rivolto a loro un annuncio. Adesso sono loro che vanno a Gerusalemme per annunciare l'incontro con il Risorto e accompagnare la Chiesa nascente.

Così nasce la Chiesa primitiva, da queste tre A da questi tre verbi con la lettera A che è la lettera con la quale inizia l'alfabeto: ascoltare annunciare accompagnare. E' il circolo virtuoso della Risurrezione, è il circolo virtuoso dell speranza che da 2000 anni si rigenera ogni giorno. 

Buona domenica di Emmaus a tutti

DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Tommaso: un giovane incredulo che trova Dio "sensibilmente"

San Tommaso oggi con la sua incredulità ci pone una domanda: Hai incontrato veramente Cristo?

            Cristo è risorto: Tommaso non riesce a farsene una ragione non è possibile razionalmente quello che gli raccontano gli altri Apostoli. È più che comprensibile il suo dubbio. La parola “dubbio” ha la stessa radice di “duello”: la fede di Tommaso duella con la sua ragione. Tommaso ha bisogno di credere con i sensi, con i 5 sensi e se vogliamo non ha tutti i torti. Ma ritorniamo alla nostra domanda: Hai incontrato veramente Cristo?

            Cristiani lo diventiamo se abbiamo incontrato Cristo con la nostra vita. Ma incontrarLo non tanto intellettualmente, con i ragionamenti. È un po' come capire se la minestra è salata o no: non lo capirai mai con i ragionamenti. Bisogna immergere il dito e assaggiarla, diversamente non lo saprai mai. Ecco: non si diventa cristiani al termine di continui, difficili o complicati ragionamenti o perchè abbiamo ogni tanto qualche fervorino spirituale, ma se ci abbiamo immerso la vita…in tutti i sensi e con  tutti i sensi.

            La Fede non è ragionamento ma è sentire. La fede nasce dal sentire cioè dai sensi.  Pensiamo alla nostra fede, alla nostra storia di fede: forse non ci abbiamo mai fatto caso però la nostra fede è nata da un incontro sensibile, particolare, perché ho visto qualcosa, ho ascoltato qualcuno, ho toccato con mano qualcuno. Dai miei 5 sensi è nata la fede: qualcuno mi ha fatto incontrare Cristo. Gli apostoli erano ancora incapace di trasmettere a Tommaso con i loro 5 sensi la loro fede, perché la loro fede forse non è molto diversa da quella di Tommaso (forse sono solo stati più fortunati di lui) ma dopo la Pentecoste con la forza dello Spirito Santo ci riusciranno eccome…e anche Tommaso ci riuscirà perchè agli altri faranno sentire Dio attraverso di loro.

            Avere fede significa toccare Dio con i sensi, essere sensibili a Dio perché Dio vuole farsi toccare. Dobbiamo solo riconoscerlo nella storia della nostra vita e nelle persone che incontriamo.

            La fede nasce dall'ascolto: ce lo insegna la Bibbia e la Teologia. La fede nasce dal sentire e cresce con tutti i sensi perché Dio per primo è sensibile con noi e ci fa diventare sensibili con i nostri fratelli tutti i giorni.

            Trasformiamo questo tempo in casa in bene: in questo tempo strano di epidemia tanti ragazzi e giovani hanno domande nel cuore molto serie e con incognite molto varie.

            Aiutiamoli con la nostra sensibilità.

Buona Domenica della Divina Misericordia a tutti.

            don Carmine  

PASQUA 2020

HAI GIÀ INIZIATO UNA NUOVA VITA

Cari amici,

quest'anno la Pasqua ha un sapore diverso, inedito, veramente unico: senza abbracci o baci, senza celebrazioni, senza gli auguri che di solito ci scambiamo con il sorriso e gli sguardi ravvicinati. Ci faremo gli auguri con il computer, la messa partecipata per tv e in cuor nostro sappiamo che non può che essere così. Speriamo presto di potere, anche senza avvicinarci, almeno andare in chiesa e partecipare alla Santa Messa chissà anche uno per banco, a distanza di sicurezza. A tanti di noi manca veramente molto la partecipazione alle celebrazioni. Non ti rendi conto di una cosa importante e necessaria se non quanto ti viene tolta.

            Oggi il nostro pensiero va alle persone care, agli ammalati, alle vittime di questi giorni, ai martiri e ai lavoratori in prima linea e a tutti vorremmo far sentire la nostra vicinanza e uscendo di casa andare ad abbracciarli augurando Buona Pasqua a distanza di non sicurezza.

            Questa mattina mi ritornavano in mente i 3 verbi della GMG di quest'anno, celebrata sui social sabato 4 aprile e preparata da voi giovani della nostra diocesi: vedere, toccare e alzare. Sono i 3 verbi dell’episodio del giovane portato alla sepoltura dalla madre vedova che Gesù risuscita. Sono i 3 verbi che Cristo usa anche con noi, 3 verbi che anche noi vogliamo usare per vivere cristianamente la Pasqua di quest'anno, 3 verbi che dobbiamo usare soprattutto in questo tempo di privazioni.

            Vedere la mia anima, la mia vita, la mia storia, il mio futuro.

            Vedere chi mi sta accanto, vedere chi è lontano e così poter riavvicinare.

            Vedere il bene che mi fanno gli altri e di cui ho bisogno ogni giorno.

            Toccare ciò che è morto e ridargli vita, toccare il cuore della gente.

            Toccare l’Eucarestia e la persona distante e anche antipatica.

            Alzare se stesso e gli altri senza giudizi o pregiudizi.

            Alzare la testa e ricominciare a vivere.

            Sono i 3 verbi che possiamo e dobbiamo vivere in questa epidemia, ma che certamente vivremo in maniera diversa quando la vita tornerà normale.

            Questo tempo lungo di privazioni è un tempo di deserto cristiano che senza averlo chiesto forse ci ha già cambiati.

            Forse già vediamo il mondo in maniera diversa e già tocchiamo la realtà in maniera diversa.

            Già ci stiamo rialzando, già mi sto rialzando, perché Qualcuno, quell’uomo-Dio, il crocifisso-risorto, mi ha già visto e toccato e mi ha detto: sei già in piedi, sei già alzato, hai già iniziato una nuova vita.

            Auguri di buona Pasqua a tutti. don Carmine